Come difendersi dalle truffe finanziarie: una breve guida

17 Febbraio 2022
Posted in Blockchain
17 Febbraio 2022 Davide Baldi

Come difendersi dalle truffe finanziarie: una breve guida

In finanza non esistono pasti gratis, un investimento che promette un alto rendimento è anche un investimento rischioso. Purtroppo criminali e scammer (truffatori) sono sempre dietro l’angolo. È necessario prestare la massima attenzione onde evitare di ricadere in raggiri e truffe finanziarie.

Un buon metodo per difendersi dalle truffe consiste nella ricerca di informazioni:

  • sulla persona che ti sta consigliando l’investimento;
  • sull’investimento in questione.

Prima di tutto, cerca informazioni su chi ti sta consigliando un investimento. Tale persona è presente nell‘albo tenuto dall’OCF? Se non è presente, sta commettendo molto probabilmente abusivismo finanziario. Se il consiglio che ti sta fornendo è personalizzato per la tua persona e non è un consiglio generico, rischia la reclusione da sei mesi a quattro anni e una multa da euro 2.065 a euro 10.329.

Il tema degli investimenti e dei risparmi è un tema molto serio e delicato, proprio perché ci sono i soldi “in ballo”, e i soldi sono importanti nella nostra società, inutile negarlo.

Dai soldi passa la nostra sopravvivenza e i nostri progetti futuri. Il tema risparmio/investimento è un tema soggetto a normative, vi è della burocrazia dietro. Fidati, molta burocrazia. Per prestare servizi di consulenza finanziaria è necessaria l’abilitazione.

E se la società è estera? Sono sempre necessari dei requisiti per operare. Quindi anche in questo caso è necessario informarsi, se la società non ha l’abilitazione non può fare raccolta di capitali né può elargire consigli di investimenti. Oltre che un reato è molto probabile che sia anche una truffa quindi attenzione.

Se ti accorgi che i consigli finanziari o la raccolta finanziaria viene effettuata da reti piramidali di networker, hai la garanzia che si tratta di una truffa. Quindi evita e non investire un singolo centesimo.

Come si ricercano informazioni sull’investimento in questione?

Per capire questo, bisogna capire che cos’è che cerca di offrirti la persona/società:

  • sistemi che garantiscono una rendita certa? Non esiste rendita certa, e soprattutto non esiste a rischio zero;
  • sistemi che garantiscono rendite molto elevate a tassi fuori da quelli di mercato? Asset che dovrebbero sovra-performare i mercati? Informati bene su tali asset;
  • accesso a piattaforme di trading o broker?

Assicurati che l’investimento non sia uno schema Ponzi, la truffa più frequente.

Come si riconosce uno schema Ponzi?

Le principali caratteristiche dello schema Ponzi sono:

  • la prospettata possibilità di realizzare ingenti guadagni in poco tempo e con poco rischio, grazie all’operato di un “mago della finanza”;
  • una documentazione fumosa, parzialmente coperta da segreto o caratterizzata da investimenti speculativi genericamente qualificati come di “alta finanza”;
  • un insieme di partecipanti non competenti in materia finanziaria o che hanno riposto una grande fiducia personale nell’organizzatore del sistema;
  • un’attività di investimento legata a un solo promotore o azienda o prodotto;
  • un’elevatissima rischiosità che cresce con l’aumentare dei partecipanti e non viene, però, normalmente percepita da chi ha aderito allo schema: la remunerazione regolarmente ricevuta nei primi tempi induce, infatti, a pensare che la partecipazione allo schema sia una seria e solida opportunità di investimento;
  • spesso viene concesso un bonus per iniziare o un bonus se porti amici.

Se l’investimento che ti propongono presenta tali caratteristiche dubita fortemente dello stesso e non investire, meglio lasciar perdere.

Le truffe del mondo crypto

Purtroppo le truffe sono dietro l’angolo anche nel mondo delle criptovalute. Bitcoin e molte criptovalute di per sé non sono truffe o schemi ponzi (anzi). Ma è molto facile costruire truffe o schemi ponzi sopra di queste.

Cosa vuol dire costruire schemi ponzi sulle criptovalute? Vuol dire organizzare truffe finanziarie, vendendo sogni, operando in criptovalute, e farla franca con la legge (dato lo pseudo-anonimato e insequestrabilità delle criptovalute). Nel passato si parlava di Bitconnect, piattaforma di prestiti dove se depositavi bitcoin ti concedevano un tasso di interesse dell’1% garantito al giorno (non al mese eh, al giorno), organizzata anche da referral e piani piramidali. La truffa non era Bitcoin ma bensì la piattaforma criminale che prometteva lauti guadagni.

Le criptovalute sono una rappresentazione digitale di valore, non sono emesse né garantite da banche centrali né da altre autorità. Consentono di detenere, ricevere e trasferire valore digitale senza l’intervento di intermediari. Sono molto volatili e non offrono una tutela giuridica ai consumatori, ma non per questo sono truffe o schemi ponzi.

Sono asset digitali che consentono di segregare il patrimonio e di far valere le proprie libertà individuali.

In questo settore però è necessario stare attenti nell’affidarsi a persone/società non abilitate, conferendo, ad esempio, incarichi di gestione dei risparmi o nell’accettare consigli di investimento. Prima cosa: ti chiedono in stile network marketing di inviare fondi a loro cosicché loro possano gestirli per tuo conto e farli fruttare all’1% al giorno?

Ok, al 100% è una truffa.

Vorremmo tutti credere che esista un modo per diventare ricchi in breve tempo, senza sforzi e senza rischi. Ma la realtà è che non esiste un modo simile.

I truffatori sono molto bravi a venderci i nostri sogni

Per questo motivo è molto importante conoscere i nostri punti di debolezza: ecco di seguito le leve del truffatore.

Come mostrato dalla finanza comportamentale, le nostre decisioni sono esposte a numerose trappole. Posti di fronte a problemi complessi, come le scelte finanziarie, tendiamo a decidere lasciandoci guidare da ‘scorciatoie mentali’, attitudini ed emozioni che non sempre orientano nella giusta direzione.

Una proposta di investimento allettante fa presa grazie ad alcuni meccanismi psicologici:

  • la fiducia nel truffatore: tendiamo ad affidarci ciecamente a chi ci promette quello che desideriamo, agli affabulatori, agli abili comunicatori;
  • l’effetto gregge (così fan tutti). Quando non sappiamo cosa scegliere ci fidiamo del giudizio della folla: se in tanti hanno affidato i propri risparmi a quel mago della finanza perché non farlo anche noi? E poi su internet si trovano tante recensioni positive. Nel nostro subconscio, inoltre, c’è anche una voce che ci sussurra che, se tutto dovesse andar male, non avremo sbagliato da soli e potremo condividere il peso della decisione sbagliata con tanti compagni di sventura;
  • La paura di perdere un’occasione unica (paura del rimpianto, regret avoidance o fear of missing out): sentiamo sempre dire che certi treni passano una volta sola e noi non vogliamo in futuro guardarci indietro e rimpiangere di non aver colto l’opportunità che ci stanno offrendo;
  • l’attrazione per il guadagno facile o apparentemente privo di rischio (l’avidità): il desiderio di ricchezza può indurre a decisioni avventate anche persone molto prudenti e/o con pochi risparmi;
  • l’impulsività: a volte si cede all’impulso e all’istinto, ma nel caso delle truffe, è sufficiente che ciò accada una volta sola per perdere i risparmi di una vita;
  • il fascino dell’azzardo: anche se non siamo degli habitué del tavolo da gioco o dei patiti di poker avvertiamo il brivido legato alla possibilità di rischiare tutto pur di cambiare la nostra vita vincendo una somma che non potremo mai guadagnare in così poco tempo;
  • l’eccessiva fiducia in noi stessi (overconfidence). Anche se intuiamo che l’affare proposto potrebbe essere rischioso, riteniamo di poter contare sulle nostre conoscenze o sulla nostra furbizia e siamo convinti che sapremo uscirne al momento giusto;
  • una volta che l’investitore è caduto nella sua rete, il truffatore fa leva inoltre sulla propensione del truffato a negare anche l’evidenza: la vergogna di esserci ‘cascati con tutte le scarpe’ è tanta che si preferisce continuare a sperare e si rinuncia a denunciare.