ANTICONTRAFFAZIONE NELLA FILIERA DELLO CHAMPAGNE

18 Novembre 2022
Posted in Blockchain
18 Novembre 2022 Nicolò Ferrari

ANTICONTRAFFAZIONE NELLA FILIERA DELLO CHAMPAGNE

È da diverso tempo che nella filiera agro alimentare ma più nello specifico nella filiera del vino avvengono contraffazioni, Uno dei casi è l’uso di falsi champagne dove all’interno della bottiglia originale viene messo un vino di bassa qualità rivenduto poi sul mercato allo stesso prezzo di uno champagne vero. Il mondo dello champagne è un mondo unico e ricco di storia: infatti per capire perché avvengono in continuazione contraffazioni e usurpazioni d’identità doppiamo capire perché è così rinomato ed esclusivo.

Qualche cenno storico

La Champagne è una delle antiche province francesi, una regione fiera dei suoi vigneti e delle persone che hanno saputo preservare e valorizzare il territorio dando vita a un prodotto unico, sinonimo di raffinatezza. Si tende quasi a dimenticarlo, ma bisogna ricordare che è un vino appartenente alla famiglia dei vini effervescenti. L’area di produzione AOC è stata definita da una legge del 1927 e copre 34.000 ettari. Si possono però denominare champagne solo ed esclusivamente i vini prodotti da uve raccolte e lavorate in Francia nell’area delimitata della Champagne

La lotta alla contraffazione

Al Comité Champagne sono affidate le attività di lotta alla contraffazione e di contrasto agli usi illeciti della denominazione di origine controllata Champagne (usurpazioni). Inoltre in alcuni paesi il Comité Champagne interviene per riconquistare la distintività della denominazione (usurpazioni legalizzate) e laddove la protezione della denominazione non è garantita, il Comité lavora a fianco delle amministrazioni francesi ed europee per migliorare la protezione della denominazione Champagne.

l Comité Champagne lavora in stretto accordo con le autorità di controllo francesi ed estere, consentendogli di smantellare eventuali organizzazioni criminali e sanzionare severamente i contraffattori grazie a una più rapida individuazione delle contraffazioni.

Per lottare efficacemente contro la contraffazione, il Comité Champagne ha creato una rete internazionale di uffici ma offre anche un supporto informatico internazionale alle dogane attraverso un sito web che fornisce informazioni per distinguere i falsi.

I conti della contraffazione

2.7 miliardi di euro all’anno è il conto sulle vendite dirette della contraffazione, che, ogni anno, è pagato dal settore del Wine & Spirits nell’Unione Europea. Una perdita del 6,9% del “fatturato legale”, che sale a 6,3 miliardi di dollari nell’indotto. Questi numeri sono in continuo aumento. Che vuol dire 7.100 posti di lavoro potenziali in meno nel settore, e 41.000 totali nell’indotto.

E a questi numeri, sottolinea l’analisi dell’Euipo, ( l’ufficio europeo che si occupa della tutela dei marchi e della proprietà intellettuale) va aggiunto anche un altro costo non meno importante, ovvero quello della violazione della proprietà intellettuale su vini ad indicazione geografica.
E l’Italia è una fra i primi paesi con organizzazioni criminali che sono coinvolte nel reimbottigliamento di vini economici e di scarsa qualità in bottiglie di vini che sul mercato sono ben più costosi.

Soluzione

Dopo aver analizzato quanto detto nelle righe precedenti possiamo stimare che il danno portato dalla contraffazione a livello economico è enorme. Ma oltre al danno economico c’è anche il danno sulla proprietà intellettuale. Il mio progetto è quello di integrare la tecnologia blockchain nella filiera dello champagne e vini di alta qualità. Impiegando una Blockchain Ibrida ovvero una fusione tra Blockchain pubbliche e private. Andando a sfruttare al meglio questi due metodi, una Blockchain Ibrida può essere una blockchain pubblica che affida però la validazione delle informazioni/transazioni ad un numero ristretto di nodi. Un numero limitato di nodi che convalidano l’informazione. Ma il libro mastro è pubblicamente accessibile. Ciò significa che chiunque può esplorare tutto ciò che accade su quella blockchain blocco per blocco tenendo un alto livello di trasparenza e fiducia. Non ci sono mining o criptovalute. Il consenso della rete è dato da altri mezzi che assicurano che i dati siano corretti. Utilizzando come protocollo di consenso a Proof of Authority (PoA), andando a sfruttare identità reali per consentire la convalida all’interno della Blockchain e avendo un numero limitato di validatori. Il vantaggio è l’elevata scalabilità della chain, validatori possono firmare una serie di blocchi durante il proprio turno di convalida, inoltre, la PoA (Proof of Authority) non richiede un file mining come accade con in altre Blockchain tipo quella di Bitcoin, quindi è molto eco-friendly. la PoA fa uso di identità e reputazione. L’identità di una persona o la reputazione di una azienda è molto preziosa e il suo utilizzo all’interno del protocollo significa che il validatore deve rivelare chi è volontariamente. Rendendo pubbliche queste informazioni, è facile stabilire la responsabilità nel funzionamento della Blockchain. Qualsiasi atto che minacci l’affidabilità e la trasparenza della rete ricade direttamente su quella persona o azienda, macchiandone la reputazione. Per garantire il corretto funzionamento, la trasparenza e l’affidabilità i validatori della Blockchain che utilizza il protocollo PoA si prende cura della sua reputazione e identità e mettendo in gioco l’identità/reputazione può fare da garante. Per operare con il protocollo Proof of Authority è necessario convalidare le identità dei potenziali validatori. Che saranno gli stessi che seguiranno il percorso dello champagne, ovvero, dalla cantina di produzione, dal momento in cui lo champagne viene preparato per la spedizione, il trasporto di esso e l’immagazzinamento delle bottiglie terminando con l’effettiva vendita. Quindi ogni passaggio che lo Champagne effettua viene tracciato e convalidato. Ciò significa che chi partecipa alla rete deve verificare e rendere pubblica la propria identità. Quindi di conseguenza il convalidatore deve essere pronto a mettere sul piatto la sua reputazione (con un possibile risarcimento economico per un mancato lotto o merce non consegnata.) Questo processo garantisce che i canditati abbiano la motivazione per la partecipazione a lungo termine all’interno della rete. Occorre avere un sistema standard per la approvazione di un validatore. Con ciò si intende che il metodo di selezione è appropriato per selezionare allo stesso modo i candidati validatori. Il sistema deve essere in grado di rimuovere o non far interagire i possibili malintenzionati. Se un validatore all’interno della rete si muove in modo dannoso, la rete deve rimuoverlo. Come teniamo traccia delle bottiglie di vino? Implementando IoT (Internet delle Cose è un neologismo utilizzato nel mondo delle telecomunicazioni e dell’informatica che fa riferimento all’estensione di internet al mondo degli oggetti) che può essere con un chip GPS Tracker, ovvero, un dispositivo tecnologico da immettere nel tappo di sughero. Questo dispositivo è in grado di monitorare e tracciare gli spostamenti di oggetti, tramite i segnali della rete satellitare GPS (Global Position System) i dati relativi alla posizione possono essere inviati tramite input alla blockchain. La posizione localizzata può essere trasmessa in remoto ai nodi partecipanti alla rete, che può essere convertita in messaggi contenente i dati delle coordinate geografiche, che vengono poi decodificati e tracciati con un software dedicato. Esistono infatti tracker che sono in grado in tempo reale di trasmettere direttamente dati ottenendo uno scambio di dati più sicuro. Così facendo chi prende in carico l’eventuale lotto destinato a una determinata posizione invierà un input in cui conferma la presa in carico del lotto. Dopo di che possiamo avere dati diretti sul processo di coltivazione e successivamente al processo di vinificazione. Utilizzando l’Internet delle Cose che comunica direttamente con la Blockchain possiamo tracciare la qualità dello Champagne ancor prima che questo sia prodotto, raccogliendo informazioni dal terreno, dall’aria e quindi dal clima da cui è circondato il vigneto destinato a produrre un determinato champagne. Con la possibilità di tracciare diverse colture di viti con esigenze diverse. Con un’ app dedicata si potrà seguire il percorso dello champagne con il punto finale ovvero la vendita di esso dove è possibile trovare lo Champagne che più si desidera acquistare. Sempre tramite l’app per i collezionisti di Champagne sarà possibile acquistare un’opera NFT (token non fungibile) della bottiglia, ovvero un certificato digitale che attesti che la bottiglia è di un determinato proprietario. Questo può avvenire ancora prima che una bottiglia sia in commercio, quindi acquistandola in presale. Chi acquista tramite NFT potrà seguire tutto il percorso della bottiglia acquistata e potrà decidere di farsela recapitare nel luogo per lui più comodo.

Conclusione

In conclusione l’aspetto della fiducia, che la Blockchain per sua stessa natura è in grado di garantire, trasforma quasi questa tecnologia in uno strumento sociale, perché permette di dare delle garanzie.
“Solo perché un problema non è ancora stato risolto non è detto che sia impossibile da risolvere.” Agatha Christie

“Nicolò Ferrari”

Comment (1)

  1. Roberto Barbieri

    Complimenti Nicolò, davvero interessante questo approccio della Blockchain in rapporto alla filiera dello champagne.

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